Quel proverbio latino può essere tradotto come “Chi insegna, allo stesso tempo impara”. Approssimativamente questa è la mia prima esperienza quando insegnare ai bambini. Ho escogitato molte teorie e sono rimasto deluso perché la realtà era lontana da ciò che avevo sperato. I bambini giocavano con la loro innocenza. Mi sono reso conto che avevo cercato di “modellarli” (confr. uno scultore), non di educarli (nel senso di liberazione, confrontare il significato della parola educazione in latino: ex + ducere, cioè, “portare fuori”). In realtà, quando insegno ai bambini, dovrei ammirare una realtà e il futuro che esiste oggi in loro. Questa è la ragione fondamentale per cui Maria Montessori Maria Montessori (1870-1952) fu così colpita dai bambini.

Per Montessori, la prima infanzia è considerata una vera età dell’oro, un periodo di creazione delle fondamenta di carattere, intelletto e personalità. La mente assorbe il bambino ha lo straordinario potere di assorbire inconsciamente gli elementi presenti nel suo ambiente. Quel pensiero assorbente sarà permanente per sempre nella sua personalità e la sua influenza sarà avvertita per tutta la vita (confronta gli studi condotti da Sigmund Freud che dimostrano che gli eventi della prima infanzia influenzano tutte le esistenze successive).

Il fatto che la mente infantile abbia la capacità di assorbire attraverso la propria esperienza le impressioni che riceve dall’ambiente non significa, tuttavia, che il bambino sia un essere passivo. Assimila non tanto ciò che viene affrontato passivamente, ma ciò che è attivamente correlato alle attività spontanee stesse. La mente assorbente è in realtà “creativa”, il che significa che il bambino è un soggetto psichicamente attivo, che interagisce con il suo ambiente e che attraverso l’esperienza e la vita stessa raggiunge l’apprendimento più complesso.

 Riferimento sui:

Balconi, E. & Beretta P. (2014). Il metodo Montessori. Milano, Xenia.

Montessori, Maria. (2017). La mente del bambino: Mente assorbente. Milano, Garzanti.